Jannis Kounellis

Credo che la grandezza di Jannis Kounellis, che ieri purtroppo ci ha lasciato, si riconosca nell’aderenza delle sue opere al suo pensiero, e nell’aderenza del suo pensiero ai problemi centrali dell’Arte e della Conoscenza, capacità che è propria degli artisti e che li definisce come tali.

Occupandomi, sotto il profilo archeologico, del riuso dei monumenti antichi entro nuove costruzioni o opere d’arte, sono stato subito attratto dalle opere in cui Kounellis riutilizza frammenti antichi, o evocanti frammenti antichi, entro una nuova composizione, ad esempio la chiusura di porte  nei “Senza titolo” del 1969, o 1980, o 1982), frammenti che, in altri casi, sono ad esempio macchine per cucire (All or Nothing at All, 2013), ad indicare che il passato non è solo quello classico.

E queste “chiusure di porte”, al di là dei numerosi ulteriori rimandi concettuali, evocano sia gli accessi murati che vediamo spesso nei monumenti e nelle chiese, sia i riutilizzi di frammenti classici come “citazioni colte” dell’Antico, sia infine agli interventi di necessità eseguiti da poveri contadini solo per tenere in piedi povere casupole di campagna.

Nell’intervista a quattro, con Beuys, Cucchi e Kiefer (Basilea 1985), Kounellis dichiara che gli artisti sono “in rapporto permanente con l’antichità” e che “il tentativo di rompere con questa tradizione non significa che non se ne faccia parte, al contrario, questo tentativo dipende dall’antichità”. Associando le parole alle opere citate, viene da pensare a quanto scriveva Kant nel 1783, usando la metafora dell’architettura per la rappresentazione “architettonica” della Ragione: “I materiali che ora giacciono nella polvere possono essere utilizzati per costruire un magnifico edificio”, “materiale – prosegue altrove, che – è già stato raccolto o può essere preso dalle rovine di antichi edifici crollati”.

Certo occorre tenere presente una centrale indicazione di Kounellis – e l’indicazione è quanto mai attuale –, ovvero che “l’antichità ha avuto, in altri tempi, dei contorni ben definiti. Ma noi dobbiamo ridefinire questi contorni”.

NOTE

L’intervista di Basilea del 1985: Ein gespräch, Zürich 1986; tr. fr. J. Burckhardt (éd.), Bâtissons une cathédrale : entretien / Joseph Beuys, Enzo Cucchi, Anselm Kiefer, Jannis Kounellis, Paris 1988, pp. 136, 152, 164.
Kant: Lettera a Christian Garve (7 agosto 1783) in Epistolario filosofico 1761-1800, Genova 1990; Critica della Ragion Pura, Torino 2004, cap. III, p. 1173

Pubblicato da Sandro Lorenzatti

Archeologo e Scrivano

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