“La scimmia non ha scritto la Divina Commedia”

“Di solito quando il materialista afferma che l’universo è solo il risultato, né bello né brutto, di una serie indefinita di tentativi ed errori che alla fine hanno dato luogo a questa configurazione, il credente risponde esibendo l’assurdità dell’ipotesi secondo la quale una scimmia batta per millenni su una macchina da scrivere, a caso, sino a che, per caso, non le venga fuori la Divina Commedia. Questa parabola, usata per spingere paradossalmente alle corde il materialismo, non è affatto paradossale e non mette il materialismo alle corde, perché basta una scimmia abbastanza longeva, una macchina abbastanza robusta e un numero di prove sufficiente (e la materia avrebbe avuto tutto il tempo per provarle tutte in pochi miliardi di anni) e l’evento non sarebbe così improbabile.
Ma la questione è: perché una volta scritta la Divina Commedia la scimmia si è fermata e ha atteso che iniziasse la serie delle infinite letture del testo? Perché ha buttato via le altre prove e ha conservato questa? Come si vede siamo di fronte di nuovo al problema di Dio come teoria così cogente non solo da determinare se stessa, ma da determinare il riposo del settimo giorno, e cioè la rinuncia ad altre prove.
Naturalmente si può pensare che la scimmia, o la materia, non si acquieti di fronte a una soluzione più buona delle altre, perché il giudizio di bontà deriva dall’illusione ottica di chi vive in quella soluzione. La scimmia non ha scritto la Divina Commedia: ha tracciato segni assurdi e noi, condannatî a1eggerli, li abbiamo trovati legali, ci siamo puerilmente inventati una teoria che li giustifichi, ma agli occhi di un’altra intelligenza la nostra teoria esplicativa non sarebbe meno assurda degli scarabocchi che spiega. Però a questo punto la domanda si Sposta solo un poco più in là: come ha potuto accadere che tra tutti i disordini possibili ne sia nato uno che ospita degli esseri così adattati ad esso da essere capaci di esprimere teorie capaci di giustificarlo? Anche questa, se pur illusoria, sarebbe una soluzione abbastanza «buona», ovvero migliore di altre.”

Umberto Eco, Sull’origine, in L. Preta (a cura di ), La narrazione delle origini, Bari 1991, p. 69

Pubblicato da Sandro Lorenzatti

Archeologo e Scrivano

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