Racconto d’autunno (Landolfi)

Tommaso_Landolfi

Racconto d’autunno, scritto da Tommaso Landolfi nel 1947, è per me uno dei più bei racconti che sia mai stato scritto. La descrizione iniziale dei fatti, e del modo in cui il personaggio principale vi resta coinvolto, pur senza indicare alcun preciso riferimento storico (ma a tutti appare subito chiaro quale sia), è perfetta, definitiva. L’avvio della storia particolare, infine, non permette di sospendere la lettura.

La guerra m’aveva sospinto, all’epoca di questa storia, lontano dai miei abituali luoghi di residenza. Due formidabili eserciti stranieri si scontravano allora sul nostro suolo, conducendo una campagna cruenta e che parve infinita alla maggior parte della popolazione, la quale ne fu, come si immagina, direttamente e barbaramente danneggiata. Inoltre le esose pretese, in uomini e materiali, d’uno di questi eserciti (l’invasore, che lentamente s’andava ritirando, attraverso il paese, davanti all’altro, detto liberatore), nonché spirito patriottico o compromissione politica, costrinsero numerosissime persone a cercar rifugio per lunghi mesi o anche per anni in posti selvaggi e discosti dalle grandi strade, abbandonando i propri interessi, i propri averi e le famiglie medesime. Dove, coloro che ne avevano la possibilità o se ne sentirono il genio, si organizzarono per una resistenza armata o addirittura per l’offesa, altri resisterono almeno passivamente alle imposizioni degli invasori, altri infine badarono soltanto a togliersi dal folto della mischia.

Poiché, dico, appartenevo a una di queste categorie, la mia vita fu lungamente quella del bandito, anzi, avuto riguardo ai luoghi più o meno impervi che frequentavo, del brigante, di continuo braccato. Molti divisero meco tale vita, e da essi e ad essi fui volta a volta dalle circostanze separate e riunito, ma non mi rimase, da ultimo, che un compagno, insieme al quale ci spingemmo nel cuore d’una regione montagnosa relativamente prossima a quanto si dice il mondo civile, eppure estremamente selvaggia. Ivi, un certo giorno dell’autunno inoltrato, decidemmo, contrastando momentaneamente i nostri personali interessi, di separarci, ma soltanto fino alla notte.

[…]

Pubblicato da Sandro Lorenzatti

Archeologo e Scrivano

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